Abbiamo partecipato alla riapertura della Fioreria Padre Pio, una storica rivendita di piante e fiori nel quartiere Poggiofranco.
Con il bando Un negozio non è solo un negozio del programma D_Bari, Francesco e Daniela hanno ristrutturato il chiosco che ospita l’attività ereditata dai genitori: le vetrate al posto dei muri lo hanno trasformato in una piccola serra urbana, ariosa e luminosa. Inoltre hanno introdotto una interessa innovazione nelle modalità di vendita con l’installazione di un distributore automatico di piante e fiori freschi, il primo in città. In cambio, la fioreria sta organizzando laboratori di botanica per i più piccoli in collaborazione con la scuola e laboratori di decorazione floreale per i cittadini. E si prende cura delle aiuole sul marciapiede davanti all’attività.
Ieri sera è stata una bella festa, un centinaio di cittadini e clienti della fioreria hanno voluto celebrare questo angolo di colore e bellezza nel quartiere.
La fioreria ha interpretato correttamente lo spirito della misura, declinandone gli obiettivi: sostenere il ricambio generazionale nella scena commerciale, promuovere l’innovazione nelle piccole attività, rafforzare i legami tra negozi e comunità locale.
Per me, qui c’è il punto più interessante di questa sperimentazione: nel sostegno al commercio locale, alla rete di piccoli e piccolissimi imprenditori ed artigiani cittadini, può crescere un anticorpo alla distopia della città come infrastruttura svuotata di relazioni a servizio dei flussi estrattivi della gig economy. Un fioraio, insomma, non è solo un fioraio